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Valeria De Paola, Napoli 2 aprile


1. Dove vivi? Che lavoro fai?


Vivo a Napoli e sono una Tecnologa dell’INGV

2. La tua età: sotto i 35 anni; 36-50; 51-67; oltre i 67 anni. Il tuo genere


Ho 50 anni e sono una donna

3. Come sono cambiati i tuoi tempi e le tue abitudini di lavoro?


I miei tempi di lavoro di sono dovuti adattare ai tempi della “famiglia”. A volte non è facile incastrare le esigenze di tutti, anche in considerazione della presenza di bambini piccoli che cercano le attenzioni dei genitori.


4. Cosa è cambiato nelle tue abitudini quotidiane? Nello svago, la socialità, la cura della persona e della casa, l’alimentazione?


Le abitudini si sono pressoché stravolte. Lo svago è solo di natura casalinga, ma gli strumenti in condivisione a volte creano spazi di conflittualità che occorre, necessariamente, mitigare.

La socialità è, invece, aumentata. Nella gestione delle giornate “casalinghe” si ha più tempo per scriversi con gli amici che, in altri periodi, non sempre sono “contattabili”.

Per quanto riguarda, invece, la cura della persona e l’alimentazione, sono particolarmente attenta per tutti i componenti della famiglia. La mancanza della ordinaria attività fisica può generare un aumento di peso non desiderato che, inevitabilmente, si ripercuoterebbe nel tempo futuro.

5. Hai approfittato di questo periodo per fare qualcosa che ti ripromettevi, ma non avevi il tempo di fare?


Riesco a leggere di più. Sto leggendo libri che avevo comprato e non ancora aperto.

6. In questo isolamento con chi ti senti più in sintonia?


Con tutti. E’ uno stato, quello dell’isolamento coattivo, che non appartiene ai più e, sicuramente, non appartiene alla mia generazione. Generazioni passate, invece, possono aver vissuto momenti simili in tempo di guerra (rifugi aerei, fuga in luoghi più sicuri, ecc.)

7. Dove vorresti essere adesso?


Nei parchi della mia città.

8. Cosa ti manca di più?


La possibilità di passeggiare, prendere il sole ad un Caffè e di girovagare tra le vetrine e le bancarelle alla ricerca di quell’ammennicolo di cui, sicuramente, non ho bisogno.

9. Hai scoperto l’importanza di qualcosa cui prima non davi alcun peso o ne davi meno?


No.

10. Pensi che ci sia qualcosa che hai riscoperto e alla quale non vorrai rinunciare dopo?


Mi concederò più tempo per conoscere l’Italia, rispetto a quanto non abbia mai fatto prima.

11. Cosa cambierà dopo? Cosa vorresti portare con te di questa esperienza quando sarà finita? Cosa non vorresti dimenticare?


Non vorrò dimenticare il vissuto nelle mure domestiche h24 con la mia famiglia. Non vorrò dimenticare il senso di Popolo, di solidarietà, di comprensione dei problemi, che quest’evento ha portato nella società civile.


12. Come percepisci il cambiamento negli altri? Quali sono le domande che ti sei posta/o a questo riguardo e alle quali non avevi mai pensato prima?


Mi sono chiesta se gli Italiani fossero in grado di rispettare la convivenza coercitiva, anche se nella propria famiglia. La risposta positiva per me è stata significativa di una evoluzione sociale.

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