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Lella Mazzoli, Urbino 4 aprile 2020

1. Dove vivi? Che lavoro fai?


Vivo in giro e abito tre città. La principale Urbino, poi Bologna e infine Pesaro. Sono una sociologa accademica. Dirigo la scuola di giornalismo a Urbino. Poi faccio anche altro.

2. La tua età: sotto i 35 anni; 36-50; 51-67; oltre i 67 anni. Il tuo genere


Sono una donna che ha più di 67 anni

3. Come sono cambiati i tuoi tempi e le tue abitudini di lavoro?


Il vero mutamento è che sto a casa. In quella di Urbino, In campagna. Non è per questo che non lavoro. Anzi sono riuscita a mettere insieme più impegni. Soprattutto impiego più tempo per fare le cose. Perché mi distraggo abbastanza, molto di più di quanto non mi distragga in situazione normale. Tempo dilatato, perciò.

La mia giornata inizia molto tardi. Qui ci ho guadagnato perché al mattino non sono molto propositiva. In questo momento ho la possibilità e una buona giustificazione per alzarmi tardi. Faccio colazione a casa che invece normalmente consumo al bar. Poi imposto il lavoro che svolgo principalmente nel pomeriggio. Alle 13 mi portano i giornali. Non prima perché abito fuori e l’edicolante me li consegna quando chiude il negozio. Lo fa da meno di due settimane. Prima di questa consegna li leggevo online poi sono tornata al cartaceo, mi piace di più, confesso.

Il pomeriggio scrivo, risolvo come posso le cose d’ufficio assieme ai collaboratori con i quali avevo già iniziato il lavoro la mattina.

Durante la giornata oltre che leggere i giornali guardo la tv eascolto la radio, controllo i social. Ma moderatamente.

Faccio poco di pulizia della casa, lo stretto indispensabile ma cucino ed è il momento più divertente. Sono piuttosto creativa. Non butto nulla e invento ricette principalmente povere con quello che ho in casa. Faccio sempre così. In questo periodo ben di più.

Confesso: faccio una passeggiata. Ma attorno a casa arrampicandomi in un bosco senza allontanarmi ma per più di 200 m da casa. Cammino per almeno un ora e mezzo.

4. Cosa è cambiato nelle tue abitudini quotidiane? Nello svago, la socialità, la cura della persona e della casa, l’alimentazione?


Beh è cambiato abbastanza. Il bar, il ristorante sono i luoghi che normalmente frequento. Poi il parrucchiere e la estetista. Non so arrangiarmi di norma ma ora lo faccio e mi adatto. Resilienza.

Come tutti non vedo nessuno e anche digitalmete frequento poco. Qualche telefonata ma con pochi amici. Anche il giro di video più o meno divertenti o ironici via whatsapp non mi coinvolgono, spesso mi annoiano. Seguo qualche diretta instragram su temi culturali.

Mantengo le mie attenzioni e cure per la mia persona. Bagno, pulizia del viso, creme...mentre per la casa faccio solo l’indispensabile. Naturalmente disinfetto quasi tutto: tavolo, cellulare, computer, maniglie ...

La spesa me la portano a casa compresa la verdura che mi vien consegnata da un ragazzo che coltiva ortaggi vari molto buoni. Di solito vado al suo banchetto al mercatino ma ora non è possibile. Lui si è organizzato per le consegne e ne approfitto volentieri così non è costretto a buttare quella meraviglia di verdure.

Grazie a quanto mi portano e a quello che ho stipato (prima del covid19 nella dispensa e nel congelatore, cucino piatti notevoli. Poca quantità ma buona qualità. È la mia passione cucinare. Ma questo l’ho già detto.



5. Hai approfittato di questo periodo per fare qualcosa che ti ripromettevi, ma non avevi il tempo di fare?


Vorrei sistemate la mia libreria ma sto rimandando di giorno in giorno. Lo farò solo se si protrae la chiusura. In verità fino a oggi non ho avuto tanto tempo per farlo.

6. In questo isolamento con chi ti senti più in sintonia?


Con il mio compagno, con alcuni miei colleghi e allievi, con la mia collaboratrice. Con qualche vecchio amico.

7. Dove vorresti essere adesso?


Al mare, in un posto tranquillo. Dove sarei dovuta essere se non ci fosse stata la pandemia.

8. Cosa ti manca di più?


Viaggiare. La libertà di scegliere.

9. Hai scoperto l’importanza di qualcosa cui prima non davi alcun peso o ne davi meno?


La colazione a casa, la gestione del tempo. Faccio più o meno le stesse cose ma con più calma.

10. Pensi che ci sia qualcosa che hai riscoperto e alla quale non vorrai rinunciare dopo?

La cyclette e la passeggiata nel bosco sopra casa. Come ho già detto senza allontanarmi troppo dal mio territorio. Il tempo dilatato.

11. Cosa cambierà dopo? Cosa vorresti portare con te di questa esperienza quando sarà finita? Cosa non vorresti dimenticare?


La gestione del tempo. Lettura e lavoro in buona proporzione.

12. Come percepisci il cambiamento negli altri? Quali sono le domande che ti sei posta/o a questo riguardo e alle quali non avevi mai pensato prima?


Ho la sensazione che le persone che conosco e con le quali parlo siano molto più angosciate di me. Soffrano l’isolamento. Hanno problemi relativi alla mancanza di socialità. Temo che questo possa modificare le relazioni future. Temo che il sentimento di insicurezza, di mancanza di una prospettiva certa possa intervenire nella costruzione delle relazioni.

In buona sostanza credo che la paura di insicurezza sociale ed economica possa essere rimediata con molte difficoltà.


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