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Elio Pecora, Roma 15 aprile 2020

1. Dove vivi? Che lavoro fai?

Vivo a Roma, Mi occupo da vari decenni di letteratura, scrivo libri e li pubblico, professo la poesia.

2. La tua età: sotto i 35 anni; 36-50; 51-67; oltre i 67 anni. Il tuo genere.

Oltre i…. maschile

3. Come sono cambiati i tuoi tempi e le tue abitudini di lavoro?

Non è cambiato nulla nell’uso del mio tempo e nel mio lavoro.


4. Cosa è cambiato nelle tue abitudini quotidiane? Nello svago, la socialità, la cura della persona e della casa, l’alimentazione?


Ovviamente non mi è dato di andare dove voglio, esco una volta a settimana per le mie necessità quotidiane, la mia alimentazione è quella di sempre, gli svaghi che mi sono vietati fuori casa me li procuro fra le mura domestiche ascoltando musica, vedendo film, documenti, teatro in dvd.

5. Hai approfittato di questo periodo per fare qualcosa che ti ripromettevi, ma non avevi il tempo di fare?

Ho continuato in quel che stavo facendo e che avevo programmato da qualche anno.

6. In questo isolamento con chi ti senti più in sintonia?

Mi adopero, come ho sempre fatto, per “sentirmi in sintonia con me stesso”, e non mi mancano le corrispondenze telefoniche e per internet con i miei amici e i miei affetti.

7. Dove vorresti essere adesso?

Seduto al sole, al bar d’angolo di piazza Farnese, a chiacchierare con amici.

8. Cosa ti manca di più?

La libertà di uscire, partire, muovermi fuori casa.



9. Hai scoperto l’importanza di qualcosa cui prima non davi alcun peso o ne davi meno?

Compiango i tanti che, fino al presente sconvolgimento, non si sono fatte queste domande. Faccio eccezione per i giovanissimi e i bambini. a cui auguro di provare a rispondersi.

10. Pensi che ci sia qualcosa che hai riscoperto e alla quale non vorrai rinunciare dopo?

Ho potuto finalmente ascoltare il silenzio e vedere in TV la bellezza delle città italiane finalmente sgombre di auto e di folle cieche.


11. Cosa cambierà dopo? Cosa vorresti portare con te di questa esperienza quando sarà finita? Cosa non vorresti dimenticare?

Spero che almeno una parte degli abitanti il nostro pianeta capiscano quanto siamo fragili e precari, quanto il bene dell’uno dipenda dalla salute di tutti, e di quanti oggetti e comodi e “distrazioni” si possa fare a meno.


12. Come percepisci il cambiamento negli altri? Quali sono le domande che ti sei posta/o a questo riguardo e alle quali non avevi mai pensato prima?

Da quel che ascolto e vedo e leggo, percepisco ansia per il futuro e paura della malattia e della morte. Trionfa, per necessità e per istinto, la sopravvivenza.

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