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Anonima, Firenze 14 maggio 2020

1. Dove vivi? Che lavoro fai?

Vivo in campagna in provincia di Firenze, Lavoro in Polizia Municipale.

2. La tua età: sotto i 35 anni; 36-50; 51-67; oltre i 67 anni. Il tuo genere

Tra 51 – 67 Femmina.

3. Come sono cambiati i tuoi tempi e le tue abitudini di lavoro?

Impiego meno tempo per raggiungere il posto di lavoro, continuo a lavorare, ma in una città spettrale specialmente nei turni notturni e questo mi porta a momenti di grande tristezza e momenti di estasi nell’ammirare le bellezze che mi circondano.


4. Cosa è cambiato nelle tue abitudini quotidiane? Nello svago, la socialità, la cura della persona e della casa, l’alimentazione?


E’ cambiato tutto, ho dovuto ridurre il tempo che dedicavo a mio padre, per paura di contagiarlo dato che continuo ad avere contatti con l’esterno. Ero già abituata a concentrare la spesa alimentare ad una volta a settimana, solo a volte mi concedevo del tempo per fare la spesa nei mercatini, adesso sono insofferente quando devo recarmi al supermercato per fare la spesa al pensiero di dover stare in coda. Telefono e uso video chiamate con amici e parenti ma gli affetti mi mancano tantissimo. Dedico molto più tempo alle pulizie e alla preparazione di cibi. Riesco a volte a leggere, piacere riservato ai periodi di ferie. Riguardo la cura della persona, riuscirò a terminare tutte le creme per le mani regalatami negli anni. Riesco a ritagliarmi un po’ più del tempo per la cura del giardino.

5. Hai approfittato di questo periodo per fare qualcosa che ti ripromettevi, ma non avevi il tempo di fare?


Di fatto non mi avanza molto tempo anche perché mi sento “obbligata” a tenere più pulito.

6. In questo isolamento con chi ti senti più in sintonia?


Con le persone che hanno perso affetti.

7. Dove vorresti essere adesso?\


Alla fine di questo tunnel in riva al mare, in un paese più rispettoso della natura, con più opportunità per tutti.

8. Cosa ti manca di più?


La libertà di movimento, la tranquillità e la serenità.


9. Hai scoperto l’importanza di qualcosa cui prima non davi alcun peso o ne davi meno?


Rallentare i miei ritmi.


10. Pensi che ci sia qualcosa che hai riscoperto e alla quale non vorrai rinunciare dopo?


Continuare a coltivare gli affetti, cercando di dedicargli più tempo possibile.

11. Cosa cambierà dopo? Cosa vorresti portare con te di questa esperienza quando sarà finita? Cosa non vorresti dimenticare?


Non ho molta fiducia, che qualcosa cambi, sicuramente avremo comportamenti diversi fino a quando saremo obbligati a seguire le norme vigenti. A dire il vero, vorrei dimenticare tutto quello che è successo in questo periodo, i numerosi camion dei soldati con le bare che venivano trasportate. Non vorrei portare il ricordo della morte delle persone in solitudine, ma credo che non lo potrò scordare. Spero che la strage dii anziani e del personale sanitario non sia stata vana e possa servire per migliorare le modalità di intervento per eventi di questo tipo.

12. Come percepisci il cambiamento negli altri? Quali sono le domande che ti sei posta/o a questo riguardo e alle quali non avevi mai pensato prima?


Credo che questa orribile esperienza ha fatto emergere lo spirito di conservazione, accentuando le paure provocando in alcuni forme di egoismo, ed in altri forme di altruismo estremo.

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