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Sveva Avveduto

Anita Calcatelli, Torino 27 marzo 2020

1. Dove vivi? Che lavoro fai?


Vivo a Torino e sono una ricercatrice CNR in pensione. Mi occupavo di scienza della misura e in particolare di ricerche volte a progettare e realizzazione sistemi per la realizzazione di campioni di unità di misura. Più specificamente il mio settore era quello delle basse e bassissime pressioni (vuoto)

2. La tua età: sotto i 35 anni; 36-50; 51-67; oltre i 67 anni. Il tuo genere


Sono una donna di età superiore ai 67 anni


3. Come sono cambiati i tuoi tempi e le tue abitudini di lavoro?


Negli ultimissimi tempi avevo diradato la mia collaborazione volontaria con l’istituto nel quale ho svolto attività per molti anni proprio per ricuperare tempo per me e la mia famiglia. Pertanto le mie abitudini non sono cambiate molto.


4. Cosa è cambiato nelle tue abitudini quotidiane? Nello svago, la socialità, la cura della persona e della casa, l’alimentazione?


Il maggior cambiamento sta nel fatto che non svolgo quelle attività di tipo ricreativo ma anche di impegno socio-politico che vanno svolte fuori casa. Mantengo i contatti via social ma non è la stessa cosa. E’ venuta meno agni forma di programmazione e le attività programmate sono state sospese.

5. Hai approfittato di questo periodo per fare qualcosa che ti ripromettevi, ma non avevi il tempo di fare?


Con molta lentezza ho iniziato a percorrere quattro strade.

1. Legata al mio passato lavoro. Operare una cernita delle pubblicazioni tenendo quelle per me più significative, anche con l’intento di ripercorrere un po’ la mia strada e verificare quanto è ancora valido

2. Operare una scelta della documentazione familiare in modo da tenere soltanto quella ancora utile

3. Scegliere le foto legate al lavoro e quelle legate alla famiglia per farne due album digitali

4. Tentare una sistemazione dei molti libri raccolti

Su tutti e quattro questi campi avanzo vado molto lentamente

6. In questo isolamento con chi ti senti più in sintonia?


Con un gruppo di donne che ho contribuito in parte a far nascere ma anche con il ristretto nucleo storico di donne e scienza di Torino


7. Dove vorresti essere adesso?


In giro per il mondo

8. Cosa ti manca di più?


Viaggiare

9. Hai scoperto l’importanza di qualcosa cui prima non davi alcun peso o ne davi meno?


Ho scoperto in parte la casa e lo stare seduta ad ascoltare la radio, la musica e contemplare i miei libri.


10. Pensi che ci sia qualcosa che hai riscoperto e alla quale non vorrai rinunciare dopo?


Non vorrei più perdere la capacità di sedermi in una poltrona ad ascoltare i miei pensieri.

11. Cosa cambierà dopo? Cosa vorresti portare con te di questa esperienza quando sarà finita? Cosa non vorresti dimenticare?


Penso che cercherò di vivere il po’ che resta in modo più calmo e forse più disciplinato.

Non vorrei dimenticare la capacità di ascoltare e comunicare con gli altri più in profondità anche se da lontano.

12. Come percepisci il cambiamento negli altri? Quali sono le domande che ti sei posta/o a questo riguardo e alle quali non avevi mai pensato prima?


Ho sempre frequentato persone con le quali c’era un sentire comune quindi ho solo notato un più profondo modo di comunicare anche senza vedersi e una impellente esigenza di cambiamento. Le paure di oggi hanno la base su una critica precedente del tipo di sviluppo della società e il timore che tutto torni come prima anzi peggio


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